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15 Mar 2023 07:14:47 UTC
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bielorussia-rapita-leader
https://www.theguardian.com/world/2020/sep/07/belarus-opposition-leader-maria-kolesnikova-snatched-from-street-in-minsk-reports
https://www.bbc.com/news/world-europe-54056634
https://www.lemonde.fr/international/article/2020/08/10/presidentielle-en-bielorussie-la-pologne-appelle-a-une-reunion-de-l-ue-poutine-felicite-loukachenko_6048586_3210.html
https://www.lemonde.fr/international/article/2020/09/07/en-bielorussie-la-disparition-mysterieuse-de-l-une-des-principales-figures-de-l-opposition_6051335_3210.html
https://www.bbc.com/news/world-europe-54066464
Cittadini del mondo. Bentrovati.
Il 10 agosto 2020 Alexander Lukashenko, presidente autoritario della Bielorussia dal 20 luglio 1994, è stato eletto nuovamente alla guida del proprio paese. Secondo i dati ufficiali, contestati con forza dalle opposizioni, il leader della nazione dell’Europa orientale avrebbe ottenuto l’80,23 per cento dei voti. La principale avversaria, Svetlana Tikhanovskaya, si sarebbe invece fermata al 9,9 per cento.
Nella capitale Minsk, al momento dell’annuncio dei risultati elettorali, sono scoppiate violente proteste. Scaturite in scontri con la polizia nel corso dei quali una persona è morta e decine sono rimaste ferite, secondo quanto comunicato dall’organizzazione non governativa per la difesa dei diritti umani, Viasna.
Lo stesso ministero dell’Interno della Bielorussia ha confermato le dimensioni delle proteste, parlando di “circa tremila persone arrestate” e di manifestazioni “non autorizzate” in 33 città del paese.
Intanto alle proteste e manifestazioni in strada, si unisce Maria Kolesnikova, una delle più temibili avversarie politiche del presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko, rieletto per un nuovo mandato. Nonostante le opposizioni abbiano parlato di gravi brogli e nonostante le centinaia di migliaia di persone scese in piazza per protestare. Nella mattinata di lunedì 7 settembre, Maria Kolesnikova è improvvisamente scomparsa.
La 38enne bielorussa è stata prelevata nei pressi del museo dell’arte di Minsk da un commando di uomini incappucciati, che l’avrebbero caricata su un furgone, secondo quanto riferito dal sito d’informazione Tut.by, che cita un testimone oculare. La stessa sorte è toccata anche a due suoi collaboratori, Anton Rodnenkov e Ivan Kravtsov. I tre sono membri del Consiglio di coordinamento, organismo creato con l’obiettivo di guidare una transizione pacifica del potere, al fine di sollevare Lukashenko dal proprio incarico.
Da quel momento, di Maria Kolesnikova non si sa nulla. La polizia di Minsk ha negato di aver prelevato la donna e i due colleghi. La stampa internazionale sospetta tuttavia un’implicazione dei servizi segreti. Ad esporsi è stato poi il ministro degli Esteri della Lituania Linas Linkevicius, nazione nella quale si è rifugiata Svetlana Tikhanovskaya, candidata alle elezioni contro Lukashenko.
Secondo il capo della diplomazia della repubblica baltica, “anziché parlare al popolo, il leader bielorusso cerca di eliminare cinicamente, uno per uno, i suoi oppositori. Il rapimento di Maria Kolesnikova in pieno centro nella capitale è una vergogna. Si applicano, nell’Europa del Ventunesimo secolo, metodi stalinisti. Deve essere immediatamente liberata”.
Allo stesso modo, Josep Borrel, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri, ha parlato di, “inaccettabili arresti arbitrari e rapimenti dettati da motivazioni politiche”. Il timore è che la scomparsa della donna possa provocare inasprire gli animi dei manifestanti e che possano registrarsi, violenze nelle strade delle città bielorusse. C’è chi teme si tratti, di una strategia da parte di Lukashenko: provocare scontri, che possano giustificare la repressione.
Aprite il cuore e la mente. Siate forti. Un abbraccio.
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