L’ascesa delle potenze emergenti del BRICS sta mettendo in discussione l'ordine mondiale stabilito dagli Stati Uniti e dagli alleati occidentali dalla fine del secondo dopoguerra.
Tuttavia, un mondo multipolare potrebbe non garantire automaticamente una maggiore giustizia globale, poiché gli equilibri tra le nazioni continuano a seguire la logica di dominio che vige in Natura: il più forte cerca di sopraffare i più deboli.
Se non si supera questo paradigma, la differenza tra un mondo unipolare e uno multipolare risiederà solo nel fatto che nel primo c’era un unico soggetto dominante e nel secondo ci saranno più potenze a contendersi pezzi di pianeta da assoggettare alle proprie sfere d’influenza.
In questo senso, il rischio è che il nuovo ordine mondiale possa diventare la riedizione di una logica vecchissima, dove per miliardi di umani la realtà continuerà ad essere - o diventerà - quella che oggi vivono le popolazioni africane, indigene, palestinesi, curde e di tanti altri popoli ancora: vivere sotto il dominio diretto o neocoloniale di una potenza estera più forte.
La redazione de L'Indipendente si è interrogata ed ha analizzato questo tema nella 26^ edizione del Monthly Report: Il mondo multipolare - L'egemonia americana è agli sgoccioli, un nuovo ordine mondiale è inevitabile .
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