Monologo del film Adaptation - Il ladro di orchidee -
"Ho un pensiero originale nella testa, nella mia testa calva. Forse se fossi più felice non mi cadrebbero i capelli. La vita è breve, devo viverla al meglio, oggi è il primo giorno del resto della mia vita… sono un cliché ambulante… devo assolutamente andare da un dottore e farmi vedere questa gamba, c’è qualcosa che non va, un bozzo.
Ha chiamato di nuovo il dentista, sarei dovuto andarci tempo fa, se la smettessi di rimandare le cose sarei più felice, non faccio altro che starmene seduto sul mio grosso culo. Se non avessi un culone così sarei più felice, non dovrei sempre indossare queste camicie fuori dai pantaloni, come se la cosa ingannasse qualcuno…culone!
Dovrei riprendere a fare jogging, otto chilometri al giorno, ma farlo veramente questa volta o darmi alle scalate di roccia, devo rivoluzionare la mia vita, cosa devo fare… devo innamorarmi, devo trovarmi una ragazza, devo leggere di più, migliorarmi. E se imparassi il russo o qualcos’altro? O se mi dessi a uno strumento? Potrei parlare cinese, sarei lo sceneggiatore che parla il cinese e suona l’oboe… sarebbe una ficata.
Dovrei tagliarmi i capelli cortissimi e smetterla di tentare di ingannare me stesso e gli altri nel credere che ho una testa piena di capelli, non è patetico? Sii vero! Sicuro di te! Non è questo che attira le donne, gli uomini non devono essere belli, ma questo non è vero, soprattutto oggi, gli uomini sono sotto pressione quasi quanto le donne oggi.
Perchè devo sentirmi obbligato a scusarmi per la mia esistenza… forse è la chimica del mio cervello, forse è questo che non va in me… chimica sballata, tutti i miei problemi e la mia ansia possono essere ricondotti a uno squilibrio chimico o a qualche sinapsi che fa cilecca, per quello avrò bisogno di un’aiuto però resterò comunque brutto… questo nulla potrà cambiarlo”.
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