Videolezione del prof. Antonio Guida Le tematiche trattate in questa videolezione sono state affrontate senza troppi tecnicismi e con un linguaggio accessibile agli alunni della scuola secondaria di I grado. Per maggiori dettagli, visita il sito del prof. Guida all'indirizzo: bit.ly/antonioguida ... https://www.youtube.com/watch?v=N1EMJCCfhlU

GRAND PIANO SONATA n. 2 "FINNICA" (2012 - 2014) II mov. - "Sampsa Pellervoinen e la grande semina" «Per molto tempo Väinämöinen rimase su quell'isola senza nome, la quale era spoglia e deserta. E intanto si chiedeva come avrebbe potuto fare per permettere alla vita di attecchire e al terreno di prosperare. Giunse allora Sampsa Pellervoinen, il giovane figlio dei campi inviato dagli dèi. Con la schiena curva, Sampsa cominciò a seminare. [...]. Ben presto spuntarono i germogli e crebbero gli arboscelli. [...]. Ogni pianta era fiorita, gli alberi si erano coperti di foglie, tra i cespugli si coloravano le bacche, dovunque pendevano frutti saporiti. Grazie a Sampsa Pellervoinen, quell'isola nuda e spoglia si era coperta di una meravigliosa distesa di verde». Dal punto di vista strutturale il secondo movimento risulta nettamente diviso in tre parti (A – B - C) che compositivamente utilizzano altrettanti distinti linguaggi: dal più ricercato, enigmatico e imprevedibile della prima parte al sistema tonale più puro della sezione conclusiva, passando per un dispiegamento a carattere improvvisativo nel segmento centrale. Il passaggio fra i diversi linguaggi persegue l’obiettivo preciso di rispettare un programma letterario che inizia con lo smarrimento di Väinämöinen, vagante sulla nuova terra alla ricerca di un modo per far fiorire la vita vegetale (A): il fenomeno è ricavato da una scrittura di grande ricerca linguistica. La musica procede con l’arrivo di Sampsa Pellervoinen che semina in uno spirito di umile servizio e grande fiducia nella maestà divina che sta al di sopra di lui (B), per concludere con la nascita dei primi germogli delle piante dopo un giorno di pioggia e la grande esplosione della vegetazione su tutta la terra nel finale (C). A discapito del titolo, quindi, il brano non inizia trattando la figura di Sampsa ma quella del vate Väinämöinen in atteggiamento di esplorazione della nuova superficie, che alterna un’attività di ricerca a momenti di preghiera elevata agli dèi perché gli assicurino sostegno in questa missione di grande responsabilità. L’episodio inizia con la reiterazione in crescendo di un accordo su tappeto fervente di intervalli sciolti, come fosse una corsa del vate per gli spazi infiniti di quella landa ancora nuda. La grandissima particolarità dei materiali sonori che seguono, in questa prima sezione, danno un’idea combinata di smarrimento e ricerca, sia per via di importanti cesure fra i diversi moduli, sia per i grandi contrasti scaturiti dagli impianti modulari stessi in rapido avvicendamento. Ogni tanto è possibile scorgere delle improvvise “camere stagne”, che rappresentano momenti in cui il vate si ferma a riflettere invocando gli dèi attraverso preghiere ed esortazioni. Prima di giungere alla conclusione del frangente, si eleva l’ultima ardente invocazione del vate sciamanico Väinämöinen che protende le braccia al cielo ed urla agli dèi in uno stato di solenne trance mistica. Combattuto fra sentimenti di angoscia e desiderio di speranza, il vecchio vate cede allo scon-forto e, stanco e provato, cessa di vagabondare per la terra. Riverso al suolo si addormenta, avendo perso ogni certezza. Ma proprio durante il sonno arriva Sampsa Pellervoinen, il figlio dei campi inviato dagli dèi, che rispettosamente semina ogni specie di pianta e poi scompare nel nulla. Questo momento è rappresentato dalla sezione centrale del brano, una zona di calma e riflessione, con sonorità delicate e leggiadre. Questo lasso di tempo è importante perché dà il titolo al movimento. Il punto di maggiore intensità acustica della musica, con un grande dispiego di mezzi fonici, non è esattamente questo centrale che vede l’avvento di Sampsa con la sua opera di semina universale, ma l’ultima sezione, laddove, dopo una pioggia provvidenziale, si iniziano a vedere i germogli che ben presto diventeranno boschi e foreste infiniti. La sezione centrale, invece, mantiene un carattere altamente meditativo perché pone l’atto di Sampsa in un contesto di grande umiltà: egli non fa sentire il suo arrivo, non sveglia il vate Väinämöinen al quale avrebbe potuto dare sfoggio delle sue capacità, ma agisce "con la schiena curva" e poi sparisce. L’ultima sezione attacca con dei ribattuti lontani e sottovoce, in registro medio-grave, che rappresentano le prime gocce di pioggia sulla terra. L’effetto della pioggia regolare continua sull’acuto mentre nel registro medio sta prendendo forma una composizione cellulare motivica che ben presto sarà sempre più evidente e, altrettanto evidentemente, tonale. La linea tematica tende ad assumere un temperamento sempre più “leggendario” facendosi coinvolgente fino a che la natura non esplode in tutta la sua vitalità e bellezza. La musica in questo punto lascia pochi massicci accordi vibrare sotto una cascata di arpeggi a tutta tastiera che rendono una imponente idea di spazialità. Le sonorità raggiungono il massimo della concentrazione acustica così da esprimere il trionfo della vita. ... https://www.youtube.com/watch?v=MnS0WQ8JuDo