Di misterioso nella vicenda di Nord Stream non c’è proprio nulla. E gli Stati Uniti prendono sempre più il controllo dell’economia europea. (Un articolo di MAURO BOTTARELLI per Il Sussidiario Net). Di misterioso nella vicenda di Nord Stream non c’è proprio nulla. Se non l’inspiegabile volontà di continuare a perseguire una suicida agenda di vassallaggio della politica statunitense. Era il 7 febbraio scorso, a Washington faceva freddo. Dopo settimane di trattative post-elettorali, Olaf Scholz era divenuto cancelliere tedesco e, come da prassi, il primo viaggio diplomatico era l’accreditamento ufficiale alla Casa Bianca. Dopo l’incontro bilaterale con Joe Biden, i due scesero in sala stampa per l’incontro congiunto con i giornalisti. I venti di guerra in Ucraina già spiravano, debitamente alimentati proprio da Oltreoceano. E alla domanda sulle conseguenze di un eventuale attacco russo, Joe Biden rispose – per una volta – senza esitazione o balbettii: Se la Russia invaderà l’Ucraina, abbatteremo Nord Stream e faremo in modo che non esista più. Il volto di Olaf Scholz divenne di pietra. E infatti, il medesimo giornalista fece notare al presidente Usa come la giurisdizione di quella infrastruttura fosse tedesca. Joe Biden non ebbe esitazioni: “Glielo prometto. Saremo in grado di farlo.” Non ci credete? Non credete che sia andata così? Bene, magari il video dell’intero scambio di battute rilanciato dal sito di ABC News può aiutarvi ad aprire finalmente gli occhi. E per completezza di informazione, ecco anche il link all’articolo preparato e postato sempre dalla redazione di ABC News. Come mai la stampa italiana non ha sentito il bisogno di ricordare anche questo piccolissimo, insignificante particolare? Perché il Corriere della Sera e Repubblica ieri sparavano in prima pagina una diretta accusa di sabotaggio verso la Russia? Forse la logica elementare e cristallina del rasoio di Occam vale solo quando c’è da confutare qualche realtà scomoda per il padrone del vapore? A parti invertite, quindi con Vladimir Putin che avesse avanzato una minaccia diretta e in contesto ufficiale di questo tipo verso un’infrastruttura europea di interesse strategico per gli Usa, a che punto saremmo oggi? Non avremmo già le truppe NATO per le vie di Kaliningrad? E se questo ancora non vi basta, ecco un altro straordinario esempio di onestà figlia della prepotenza e dell’intoccabilità. Il tweet è stato pubblicato martedì pomeriggio da un europarlamentare polacco. Il quale non solo nel suo account sfoggia con orgoglio una foto insieme a Joe Biden, ma nel suo curriculum può vantare un’esperienza come ministro della Difesa e vice-ministro degli Esteri polacco. Come potete notare, ringrazia gli Usa per aver fatto saltare Nord Stream. E l’imbarazzo a Varsavia è stato parecchio, poiché il segretario di Stato, Stanisław Żaryn, si è sentito in dovere di degradare al minimo storico la propria dignità istituzionale, dissimulando un’accusa di propaganda filo-russa verso il connazionale pur di tamponare il danno! Ora, al netto di tutto, sapete cosa significa quanto è accaduto? Tre cose. Primo, gli Usa – alleato Nato – quasi certamente in nome della dottrina Roosevelt (per referenze chiedere ai colombiani quale prezzo fu loro imposto per la costruzione del canale di Panama) hanno compiuto un atto di sabotaggio militare verso nazioni loro partner. Certo, qualche genio uscito dalla fucina neocon e capitato per sbaglio in una redazione sul lungotevere romano vi dirà che è stata un’operazione a fin di bene, una false flag (termine sdoganato anche dal Corriere, quindi non più complottista) per mettere il regime di Vladimir Putin all’angolo. Non a caso, a Bruxelles si parla già di nuove sanzioni come risposta al sabotaggio. Se l’Ue tentenna, ci pensa il pragmatismo di Washington a smuovere le acque. Prima del mid-term. Insomma, libertà e democrazia sono machiavelliche per antonomasia: tutto giustificato, il fine necessita spesso mezzi sporchi per essere raggiunto, quando si ha a che fare con i dittatori. Secondo, se anche un domani Europa e Russia avessero ritrovato la via del dialogo e della normalizzazione dei rapporti – storicamente solidissimi e culturalmente molto più profondi di quelli che abbiamo con i cowboys e i loro discendenti -, la dipendenza europea da Gazprom è stroncata. O comunque danneggiata in maniera irreparabile. Di fatto, ora sarà Washington a venderci il proprio costosissimo LNG, il quale arriva con lunghi tragitti via mare e va rigassificato. Un business colossale. E una miniera d’oro per chi, grazie al conflitto in Ucraina, già oggi vanta un prezzo del gas che è 9 volte inferiore a quello europeo. Dumping industriale all’ennesima potenza. E ora anche controllo della produttività e dell’indipendenza energetica europea, quindi – se per caso incidenti come quello all’hub della Freeport in Texas diventassero ciclici – il potere di bloccare il secondo sistema economico globale quasi a pro
Accoppato il Nord Stream, viviamo in un’economia di guerra. Sdoganate le armi nucleari tattiche, siamo sull’orlo di un dirupo. Come finirà? Ne parliamo con l'Ambasciatore Alberto Bradanini e il giornalista Fulvio Scaglione, in diretta mercoledì 5 ottobre alle ore 16 nel format IL MAPPAMONDO il contagio delle idee: il primo think-show del buon pensiero e dell’azione etica. Conduce Margherita Furlan.
Luca La Bella stasera in diretta alle 21.00 con :
- Alessandro Sieni
Anni di spiegazioni su cosa stia realmente accadendo, ma pochi veramente ci credono. Perchè ? Cerchiamo di capirlo insieme.
Con la psico Pandemia è stato facile, ora arriva la parte più complessa che richiede uno scostamento radicale dal pensiero duale, ad uno verticale, ma pochi sono disposti a fare questo salto.
Davvero credete che il prossimo voto sia determinante?
Davvero credete che se non si voteranno i movimenti "alternativi" , il PD governerà per altri 5 anni?
Ma avete capito veramente cosa sta per accadere?
Cerchiamo di capirlo insieme, ancora una volta.
Ne buoni, ne cattivi ma solo funzionali per il più grande trasferimento di potere e abbondanza, dai soliti noti, ormai sconfitti, a NOI IL POPOLO.
DISCLAIMER:
IL FILM è già sullo schermo, noi proviamo solo a mettervi i sottotitoli multi lingua
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