aria nuova
https://www.arianuova.org/
presenta:
Il cervello globale
Questo video venne concepito nel 1983 dallo scienziato americano Peter Russell. Nel 1991 noi di "aria nuova" abbiamo realizzato il doppiaggio in italiano, che oggi offriamo al popolo di internet. Le riflessioni contenute, infatti, ci sembrano ancora valide e, per certi versi, la loro attualità è accresciuta al punto da sembrarci necessaria una diffusione su più vasta scala, come già avvenuto per l'originale inglese, presente in rete dal 2008.
Parte 1 - https://odysee.com/@arianuovaOM:6/il-cervello-globale-1-3:b
Parte 2 - https://odysee.com/@arianuovaOM:6/il-cervello-globale-2-3:f
SRI AUROBINDO: «Lines from the highest intuitive mind-consciousness, as well as those from the overmind, can have a mantric character — the rhythm too may have a certain kinship with mantric rhythm, but it may not be the thing itself, only the nearest step towards it.» [Letters (10 July 1931)].
Ludwig van Beethoven - Konzert für Violine und Orchester D-Dur · II Larghetto [Op. 61]
Violin: Daniel Lozakovich
Director: Valery Gergiev
Munich Philharmonic
Tommaso Iorco: «Even higher, in a similar multi-plateau mountain of the Muses, the domain of the "intuitive mind" shines, and the kingdom of Intuition, where the inspired vibrations rings and radiates. There, we find ourselves not only in the presence of a light, a beauty and a majesty greater than those present in the previous degrees, but also of a joy, of an ecstatic recognition of the values of suprarational beauty. The musical example still belongs to Beethoven» [L’arte poetica].
Canzone su un testo di Satprem estratto da: “Carnet d’une Apocalypse” Volume 2 (1978-1982).
Traduzione e adattamento di Tommaso Iorco.
Musica composta ed eseguita da Americo Piaggesi.
Nel 2006 il cantautore Americo Piaggesi ha commissionato al poeta Tommaso Iorco la selezione (compresi gli adattamenti e le eventuali traduzioni) di una serie di testi di Satprem da musicare. Da questa collaborazione è nato l’album “Chanson d’Ame”, pubblicato nel 2009, contenente brani cantati in italiano, in francese e in inglese. La canzone che proponiamo qui è in italiano.
IO, IO NON SO
Un canto in lontananza, dietro le pianure dell’India. Le pianure dell’India.
Io, io non so…
Un bambino è là. Sono io questo bambino. Sono io questo vecchio.
Sono nato da sempre, forse ieri. O in questo stesso istante?
Sono così vecchio, ma così vecchio che queste pianure fremono in me
come la prima risacca d’un mare antico che lambisce un continente dimenticato.
Mi ricordo. Io mi ricordo, era lontanissimo come questo canto, era vicino, adesso. Era sempre.
Io, io non so...
Sono io questo vecchio? Sono io questo bambino? Sono ciò che ascolta, che ascolta.
Sono ciò che guarda, che guarda, fino a farmi scoppiare l’anima in un sorriso,
in una antica pena, nella vecchia pelle del mondo, il suo eterno sorriso.
Andrò a morire? Guarderò ancora, ascolterò ancora? Ancora...
Un canto si spegne laggiù, con il sole sulla pianura... Sulla pianura.
Io, io non so...
Domani, domani è tutto uguale; io sono là in quello che non si muove.
Era ieri, era domani. Era domani...
Ascolto un ignoto mai raggiunto che mi fa nascere ancora e ancora...
Sono un bambino che sorride, un vecchio che sorride. Sono, io sono.
E questo secondo che passa continua a vibrare nel mio cuore
come il grido di un gabbiano mai afferrato.
Io passo, passo oltre, resto, sono sempre; con il sole che muore, questo canto che muore
e questo sorriso tenero che rimane, sulle guance di questo bambino, sulle labbra di questo vecchio...
Io, io non so...