Un rosso da 166 milioni di euro. I conti di Gedi sono il riflesso della situazione di grave crisi attraversata dalla carta stampata italiana, che continua a perdere lettori e introiti senza che la digitalizzazione delle testate riesca a compensarne le perdite. Il gruppo che edita La Repubblica, La Stampa e Il Secolo XIX e che è posseduto con l’89% del capitale dall’Exor di John Elkann era già reduce da perdite per 260 milioni cumulate dal 2017 al 2019. Gli ultimi dati, quindi, non fanno che peggiorare ulteriormente una situazione già tragica, con 13 milioni di diffusione e il 20% della pubblicità persi in un solo anno.
Da quanto rivela il sito Affari Italiani, le redazioni controllate da Gedi si aspettano tagli imminenti. Per correre ai ripari l'azienda potrebbe pensare a pre-pensionamenti, chiusura di sedi locali, austerity generalizzata. Ma senza esagerare, dato che il passivo di Gedi può comunque essere assorbito da Exor. Controllare una buona fetta dell'informazione italiana porta probabilmente vantaggi che neanche un drastico calo dei lettori riesce a scalfire. Altrimenti, perché i gruppi editoriali dovrebbero tenere botta a tutti i costi quando ormai è evidente che il loro business li porta in passivo?
Per sopravvivere, il prezzo pagato dal lettore non è più sufficiente. Servono sovvenzioni. La schema sempre più diffuso è quindi quello di gruppi editoriali che per sopravvivere hanno bisogno di essere costantemente finanziati non dal loro pubblico, ma da gruppi di potere politico o economico con i quali finiscono inevitabilmente per agire in comunione di intenti. E’ questo un giornalismo che si limita a leggere la velina del potente di turno, invece di metterne in discussione le decisioni. Uno scenario desolante, che nell'ultimo anno ha portato a un appiattimento mediatico che non ha precedenti negli ultimi decenni, e a un giornalismo sempre più impermeabile a qualunque punto di vista si discosti dal pensiero unico dominante.
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In un’epoca di straordinaria censura siamo costretti a difenderci. La nostra prima e unica linea di difesa siete voi. Unirsi ai cacciatori di verità significa prepararsi ad una battaglia continua per uscire dalle secche del mainstream. ☀️ ☀️ ☀️
Non cediamo alla pressione di chi ci vuole schiavi. Sveglia un amico e unisciti alla caccia. L'obiettivo è raggiungere 40mila euro per il primo maggio. Sappiamo che con voi nulla è impossibile. Farcela ci consentirà di sopravvivere al primo round di censura e guardare più fiduciosi al futuro! ☀️ ☀️ �
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