Genova 14 agosto 2018: crolla parte del viadotto autostradale, noto come ponte Morandi. Demolizione controllata o disastro dovuto ad incuria nella manutenzione? Sia come sia, il disastro gioverà sia alla concessionaria sia ai poteri occulti che trasformano ogni tragedia in fonte di lucro ed in politiche che danneggiano la collettività.
Dispiace che sia Mattarella sia i rappresentanti del governo siano stati applauditi ai funerali di Stato: non sono forse le istituzioni di qualsiasi colore esse siano a sostenere legioni di disinformatori che si affannano a nascondere le verità su questi torbidi eventi come sulla geoingegneria clandestina? Lo stesso ministro Toninelli, una volta insediatosi, avrebbe dovuto subito denunciare lo stato di insicurezza di molte infrastrutture ed agire di conseguenza.
Naturalmente la responsabilità maggiore ricade sui suoi predecessori, tra cui soprattutto Del Rio, che ha ignorato precise informazioni circa lo stato precario del viadotto genovese. Riconosciamolo: come tutte le precedenti stragi di Stato (da Portella della Ginestra in poi) la verità ufficiale sulla catastrofe di Genova non sarà mai accertata, complice una magistratura che quasi sempre insabbia, invece di indagare.
Cemento armato. Si chiama così perché il cemento, da solo, non può fungere da funzione portante, poiché resiste solo a carico di compressione e non a trazione. Per questo nel cemento (precompresso o meno) viene annegata una maglia di acciaio, composta da tondini di vario diametro (nervati dai primi anni settanta), staffe e reti (in genere per le solette). Perciò una struttura in cemento armato non è sicura al 100%, giacché se il cemento viene sottoposto ad un carico di trazione superiore a quella per cui è stato concepito, si frattura, lasciando libera l'armatura in acciaio di estendersi. Infatti l'acciaio resiste a carichi di trazione elevatissimi e non lavora adeguatamente se concepito per una struttura in cemento armato. Una costruzione resistente a sismi o carichi fuori progetto è una struttura interamente in acciaio. Normalmente, in questi casi, si tratta di putrelle verticali, orizzontali e rese elastiche e resistenti tramite le cosiddette controventature, che permettono quindi al manufatto di oscillare senza cedere. Il ponte Morandi era un ponte realizzato secondo il concetto della "precompressione". Che cos'è la precompressione? E' presto detto: per aumentare la resistenza del cemento alla trazione (come detto il cemento non ha una buona resistenza alla trazione) la trave, durante la fase di indurimento, viene sottoposta ad una preventiva trazione, cosicché, a fine fase di indurimento, risulterà "pre-compressa" e quindi con una riserva utile di carico alla trazione. Una struttura come il ponte sul Polcevera, quindi, per crollare, deve subire un danno grave ed irreversibile all'armatura d'acciaio. Per questo motivo è impossibile che il viadotto possa essere collassato su se stesso in pochi secondi senza una drammatica azione scatenante il collasso degli stralli precompressi. In una demolizione controllata i punti deboli della struttura sono i nodi di collegamento tra tiranti e pilone ed è lì che devono essere intervenuti per indurre il cedimento repentino della campata prima e dei tiranti (stralli) e pilone successivamente.
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Il 14 agosto 2018 a Genova è crollata una sezione di 250 metri del Ponte Morandi, autostrada a quattro corsie. Un ingegnere civile in pensione, specializzato nella costruzione di ponti, ha analizzato un video del crollo arrivando alla conclusione che il cedimento del ponte potrebbe essere stato causato da demolizione controllata.
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