Il disegno a inizio video rappresenta l'interprete del brano Israel Kamakawiwo ' ole :) ..di cui trovate la foto inserita a fine video Israel "IZ" Kamakawiwo 'ole (Honolulu, 20 maggio 1959 – Honolulu, 26 giugno 1997) è stato un cantante e musicista statunitense nativo delle Hawaii. È conosciuto anche con gli pseudonimi di Bruddah Iz, o Bradda IZ, oppure semplicemente IZ. È divenuto famoso nel 1993 con la pubblicazione dell'album discografico Facing Future contenente il medley delle canzoni Somewhere Over the Rainbow. In esordio é stata cantata da Judy Garland per il film Il mago di Oz del 1939 , il testo è stato scritto da Harold Arlen con testi di E.Y. Harburg. ... https://www.youtube.com/watch?v=cxxiVoB3rrA

ODE ALLA LEGNA Ah, di quanto conosco e riconosco tra tutte le cose è la legna la mia migliore amica. Io porto per il mondo nel mio corpo, nei miei abiti, il profumo della segheria, l'odore dell'asse rossa. Il mio petto, i miei sensi si sono impregnati durante l'infanzia degli alberi che cadevano dei grandi boschi pieni della costruzione futura. Io ho ascoltato quando tagliano il gigantesco larice, il lauro alto di quaranta metri. L'ascia e la cintura del minuscolo taglialegna d'improvviso beccano la sua colonna arrogante, l'uomo vince e cade la colonna d'aroma trema la terra, un tuono, un tuono sordo, un singhiozzo nero di radici, e poi un'onda di odori forestali ha inondato i miei sensi. Fu durante la mia infanzia, fu sull' umida terra, lontano nelle foreste del sud, nei fragranti, verdi arcipelaghi, e con me andavano nascendo travi traversine, massicce come il ferro, assi sottili e sonore. La sega cigolava cantando i suoi amori d'acciaio, ululava il filo sottile. il lamento metallico della sega che taglia il pane del bosco come una madre nel parto, e dava alla luce in mezzo alla luce e alla selva lacerando le viscere della natura, partorendo castelli di legno, abitazioni per l'uomo, scuole, bare, tavole e manici d'ascia. Tutto lì nel bosco dormiva sotto le foglie bagnate quando un uomo comincia torcendo la cintura e alzando l'ascia a beccare la pura solennità dell'albero e questo cade, tuono e fragranza cadono perché da essi nasca la costruzione, la forma, l'edificio, per mano dell'uomo. Ti conosco, ti amo, ti ho visto nascere, legna. Per questo se ti tocco mi rispondi come un corpo amato, mi mostri i tuoi occhi e le tue fibre, i tuoi nodi, i tuoi nei le tue venature come fiumi immobili. Io so che cosa essi cantarono con la voce del vento, ascolto la notte burrascosa, il galoppo del cavallo nella selva, ti tocco e ti apri come una rosa secca che solo per me resuscita dandomi l'aroma e il fuoco che sembravano morti. Sotto la vernice sordida indovino i tuoi pori, soffocata mi chiami, e ti ascolto, sento precipitare gli alberi che adombrarono la mia infanzia vedo uscire da te, come un volo d'oceano e di colombe, le copertine dei libri, la carta di domani per l'uomo, la carta pura per l'uomo puro che esisterà domani e che oggi sta nascendo con un rumore di sega, con una lacerazione di luce, suono e sangue. È la segheria del tempo, cade la selva oscura, oscuro nasce l'uomo, cadono le foglie nere e ci opprime il tuono, parlano insieme la morte e la vita, come un violino si alza il canto o il lamento della sega nel bosco, e cosí nasce e comincia a girare il mondo la legna, fino a divenire costruttrice silenziosa tagliata e trafitta dal ferro, fino a soffrire e proteggere costruendo l'abitazione dove ogni giorno s'incontreranno l'uomo, la donna e la vita. Paolo Neruda - Poesie di una vita - (poeti della fenice) https://t.me/ConversiamoInsiemeBLOG ... https://www.youtube.com/watch?v=6a7_-ui235E