F1: Aston Martin e HONDA assieme dal 2026 | E per la questione "GP2 engine..."
Aston Martin ed Honda hanno ufficializzato nella notte la partnership che le legherà a partire dalla stagione di F1 2026. Un accordo importantissimo quello siglato tra Tokyo e Silverstone perché se da un lato si conferma l'interesse per la F1 dopo i titoli a ripetizione conquistati come fornitore (via HRC) dei motori a Red Bull dall'altro si ha la conferma dell'interesse di Lance Stroll nella crescita di quel team che un tempo era "solamente" la Jordan ed oggi è una struttura in forte espansione - anche fisica con l'inaugurazione del nuovo stabilimento - con mire estremamente importanti per quanto riguarda il successo e le partnership che solo un ambiente dinamico ed estremamente esposto come la F1 è in grado di creare a livello industriale. Sì perché nel complesso universo che il manager canadese sta mettendo in piedi, in cui il figlio pilota a fianco di Fernando Alonso è realmente l'ultimo dei problemi, si stanno affacciando diversi player del mondo dell'auto e dopo l'arrivo di Mercedes come fornitore di motori del team F1 e delle auto stradali, per cui fornisce anche altre tecnologie, l'ingresso di Honda nella parte sportiva del brand inglese - "formalmente" separata da quella del prodotto di serie - segna una nuova evoluzione in un progetto in cui di recente si è inserito anche il Gruppo cinese Geely: la mega azienda automobilistica orientale, infatti, ha fatto salire le proprie quote da 10 al 17% in Aston Martin facendo capire che a livello di partnership e piattaforme nel prossimo futuro ci potrebbero essere delle importanti novità nella produzione di serie: la piattaforma EPP (Electric Premium Platform) infatti, oltre ad essere "perfetta" per la realizzazione di una gamma Lotus, di cui Geely detiene la proprietà sembra essere ideale anche per una nuova gamma di auto elettriche a marchio Aston Martin che nei prossimi anni dovrebbero vedere la luce. Ma di questo è presto per parlarne, per il momento festeggiamo l'arrivo di Honda a Silverstone! ... https://www.youtube.com/watch?v=bX7poaKDStM
Che cosa ne sarà del futuro di Carlos Sainz, ora che Fernando Alonso ha confermato la sua permanenza in Aston Martin oltre la stagione 2024 di Formula 1? La silly season del mercato potrebbe essere accelerata da un’altra mossa anticipata, dopo la clamorosa bomba del passaggio di Lewis Hamilton in Ferrari per il 2025. Sainz, ancora senza una collocazione per il prossimo anno, sta performando abbastanza bene da potersi aprire molte porte. Ma quale sarà la sua destinazione?
Il nome di Sainz è stato accostato alla Mercedes, ma si tratterebbe di una soluzione a breve termine. Toto Wolff, infatti, non ha fatto mistero di voler puntare sul giovanissimo Kimi Antonelli per il futuro. Anche se Antonelli dovesse prima essere “testato” in una scuderia affiliata, come la Williams, la sensazione è che Wolff intenda bruciare i tempi, per evitare di restare col cerino in mano come accadde con Max Verstappen. In ogni caso, approdare in Mercedes per Sainz rappresenterebbe un peggioramento rispetto alla Ferrari, e la situazione interna al team di Brackley non fa ben sperare in una crescita a stretto giro.
A ben vedere, l’unica opzione migliore rispetto alla Ferrari a oggi sarebbe la Red Bull, scuderia in cui Sainz sperava di approdare quando era un giovane del vivaio in pista con la Toro Rosso. Sul suo cammino, però, ha trovato quel Max Verstappen che potrebbe diventare il suo nuovo compagno di squadra. Carlos è sicuramente apprezzato in Red Bull, ma a ostacolare questa mossa di mercato ci sono le prestazioni incoraggianti di Sergio Perez, autore di un buon avvio di stagione. Tenendo conto del piglio arrembante di Sainz, viene naturale pensare che in Red Bull possano preferire un gregario accomodante come il messicano, ammesso che riesca a mantenere le performance di oggi.
Resta poi l’opzione Audi, o meglio Sauber fino al 2025. Sainz è apprezzato dai vertici della casa dei Quattro Anelli, realtà con cui il padre di Carlos collabora con grande successo da anni, e avrebbe un ruolo da prima guida in un progetto dalle grandi potenzialità. Viste le difficoltà della Sauber in questa stagione, però, Carlos vivrebbe un primo anno in fondo allo schieramento. E, d’altro canto, non ci sono garanzie che Audi sia davvero competitiva nei primi anni della sua avventura in F1.
Carlos Sainz avrà anche l’imbarazzo della scelta – non potrebbe essere altrimenti, visto il livello a cui si sta esprimendo – ma non si tratta comunque di una decisione facile. Meglio avere una macchina competitiva per un periodo breve, o da seconda guida, oppure sposare un progetto che darà i suoi frutti più avanti? Sainz compirà 30 anni a settembre, e un cambio di casacca nel pieno della sua maturità agonistica potrebbe segnare la sua carriera. Staremo a vedere cosa sceglierà per il suo futuro.
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https://www.youtube.com/watch?v=xPzYRDmJal0
Il fatto che una Ferrari SF90 Stradale si aggiri tra i capannoni di Sant'Agata non è certamente un segreto: ci sono fior fior di foto che la ritraggono ed in Lamborghini non fanno certamente nulla per dissimulare gli eventi. Anzi, anche se nessuna casa lo ammetterà mai ufficialmente, il fatto che un pezzo di supercar come la SF90 Stradale venga studiata ed analizzata nel minimo dettaglio fa parte del normale studio della concorrenza che ogni azienda porta regolarmente avanti per parametrare il proprio stadio di sviluppo in tema di R&D e, perché no, avere qualche riferimento in più per portare avanti idee o concetti per il futuro.
Il fatto che si studi attentamente una macchina "speciale" come la SF90 Stradale, però, non è un caso perché quel concetto di powertrain fa parte di una evoluzione della gamma della Casa del Toro che è prevista dal progetto industriale COR TAURI: sì perché quello impostato dal CEO Stephan Winkelmann, a fronte di un investimento di 1,8 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, prevede il debutto di Huracan Tecnica, Huracan "Sterrato" ed un allestimento di Urus nel corso del 2022 ma anche una serie di interventi alla gamma con l'introduzione della prima Lamborghini plug-in hybrid già a partire dal 2023. Introduzione a cui ne seguiranno altre, anno dopo anno, fino ad arrivare al 2028 quando arriverà in concessionaria una berlina-crossover-coupè-suv elettrica che aprirà le porte di Lamborghini a questa tecnologia sfruttando la piattaforma SSP del Gruppo Volkswagen in una declinazione ad alta prestazione. La stessa, possiamo immaginare, su cui è al lavoro Porsche per le prossime generazioni di auto elettriche.
Ma se è presto per parlare del 2028 ormai i tempi sono maturi per chiacchierare della erede della Aventador. Sì perché il lancio delle versioni Ultimae, le ultime dotate del V12 senza alcun tipo di aiuto elettrico, ha definitivamente aperto le porte all'arrivo di una nuova Aventador che avrà molto a che fare con la SF90 Stradale: sì perché seguendo il protocollo impostato da Honda con la seconda generazione di NSX (New Sports Experience) anche Lamborghini dopo Ferrari avrà la sua super sportiva quadrimotore (termico + 3 elettrici) e presto tutto questo lo vedremo anche in Chevrolet ma anche in McLaren: a differenza delle altre, però, la Lamborghini sarà basata su un nuovo motore V12 aspirato che a Sant'Agata stanno mettendo a punto per mantenere l'emozione viscerale pur andando incontro a normative ed a necessità di clienti che una normale Aventador non potrebbero più comprarla: oltre a questioni di tassazione assurde in alcuni Paesi le auto non ibride non possono più avere accesso ad alcuni centri urbani e chiaramente questo rende più che mai indispensabile lo sviluppo di una piattaforma elettrificata scalabile (come quella di Ferrari) che consenta alla futura Aventador di avere una vita commerciale "tranquilla" ma anche una declinazione di concetto anche sulle prossime V10.
Insomma un mondo Lamborghini attento alla sostenibilità, sono CO2 neutral dal 2015 a livello industriale, ma anche allo sviluppo di gamma che con Winkelmann è ripartito alla velocità della luce e si muove in modo determinato verso quella elettrificazione che sta diventando l'elemento chiave per il futuro dell'automotive, anche dell'auto sportiva e di extra-lusso come una Lambo.
Vi lascio alle mie considerazioni sul futuro della Lamborghini. Ciao Emiliano Perucca Orfei Masterpilot
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https://www.youtube.com/watch?v=zokBpKlsvhI
Con le indagini della magistratura in corso, è ancora presto per attribuire un'unica causa al disastroso incidente di ieri 3 ottobre a Mestre, ma una cosa è certa: il guard rail vecchio, basso e insufficiente (e probabilmente anche interrotto) è l'indiziato numero uno. Abbiamo chiesto all'ing. Enrico De Vita, esperto di sicurezza stradale, il suo parere e in quali condizioni versa la nostra rete stradale
Ing. De Vita, cosa può aver provocato l'incidente?
A mio giudizio, non un malore del conducente. Ho visto e purtroppo anche assistito di persona a incidenti di guidatori infartuati e in queste situazioni il veicolo prosegue diritto, mentre in questo caso si nota dai filmati che c'è un netto spostamento verso destra. Forse un altro pullman a sinistra ha stretto il veicolo, sta di fatto che l'autobus si è appoggiato più volte al guard rail fino ad incontrare una interruzione che ha determinato lo sfondamento facendo letteralmente da trampolino e portando poi il veicolo a sfondare la "protezione" - che non era certo una protezione per i veicoli, semmai solo per i pedoni.
Per un simile tipo di strada la protezione è adeguata?
Il veicolo dell'incidente arriva a pesare 18 tonnellate a pieno carico, un TIR anche 40 tonnellate. Immaginate se una lama a onda alta 50-60 cm e un parapetto possano fermare una simile massa. Ma nemmeno un'auto lanciata a media velocità verrebbe fermata, se urtasse la barriere con un angolo abbastanza ampio. Resistenza pari a zero. Il problema poi è l'altezza da terra di quel punto: tra i 10 e i 15 metri, una vera bomba che cade, non si può omologare una strada senza aver prima imposto una protezione totale dei veicoli che circolano al di sopra e anche al di sotto.
Ing. De Vita, com'è la situazione generale in Italia?
Ci sono molte strade in Italia purtroppo che hanno ancora questo tipo di "zero protezione" e in molti ricorderanno ancora l'incidente in Irpinia dove nel 2013 trovarono la morte ben 40 persone proprio per un pullman che infranse la protezione laterale. Questo tipo di protezione sulle molte strade italiane è totalmente inesistente e anche mantenuta male, pensate che in Irpinia l'ente concessionario aveva avuto l'obbligo di sostituire i guard rail nel 2009 e non l'ha mai fatto, e l'incidente è arrivato solo quattro anni dopo. E non è che queste barriere non esistano, si chiamano New Jersey rinforzati, li avrete visti su certe autostrade, dotati di pali e cavi d'acciaio, reti e ancoraggi idonei. Siamo in ritardo spaventoso negli obblighi dati alle concessionarie delle autostrade e addirittura per le strade statali e minori non c'è ritardo perché non c'è l'obbligo. Un esempio? Vedo spesso autorizzare rotatorie che sono trappole per gli automobilisti, vere opere di un genio malefico. In Germania proibiscono rotonde con diametro inferiore ai 31 metri, da noi ne troviamo anche di 5 metri, e siccome un TIR ha un diametro di sterzata di 18 metri, inevitabilmente le distrugge. Abbiamo più che mai la necessità di un organo centrale che abbia potere legislativo ed esecutivo, come esiste negli USA. Li si chiama Ente nazionale per la sicurezza sulle strade.
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https://www.youtube.com/watch?v=pZa3ZiMHQaA
Allora esiste davvero! Parliamo naturalmente della Mercedes AMG One che nella sua versione prototipale sta ultimando l'ultima fase di collaudo sulla pista di Immendingen prima di essere consegnata ai pochissimi clienti che hanno potuto acquistarla: la lista d'attesa, infatti, è decisamente più lunga rispetto agli ordini accettati da Mercedes.
Motore di stretta derivazione F1, quindi 1.6 turbo V6 v90° con supporto ibrido, la nuova Hypercar di Affalterbach rivela diversi dettagli nel video ufficiale diffuso dalla stessa Casa di Affalterbach: oltre alla linea, che nonostante la camuffatura evidenzia lo stile già mostrato dalla Stella in veste definitiva, la Casa conferma come i CV siano 1.000 e siano finalmente stati utilizzati al loro massimo in questa fase di test. I dubbi, mai confermati, sul ritardo rispetto alla tabella di marcia sembravano essere legati proprio alla difficoltà di trovare tutta quella potenza da un powertrain ibrido di così ridotta cilindrata calato nel contesto di una vettura che deve rispondere a standard Mercedes e non a quelli di un team di F1 con 50 ingegneri e meccanici pronti ad assistere la monoposto in qualsiasi momento.
Banalmente il solo avviamento a freddo (-30°) è stato con ogni probabilità un problema, per non parlare dei mille altri parametri del protocollo di omologazione di Stoccarda che in una vettura di questo tipo rappresentano più una sfida nella sfida.
Detto questo la vettura evidenzia la presenza di una aerodinamica attiva molto marcata - con evidenti branchie che si alzano anche sullo sfogo dell'aria del passaruota anteriore - ma anche alcuni elementi tipicamente F1...come lo scarico centrale posteriore sotto al quale spicca la presenza dei tubicini della wastgate.
Airscope sopra al tetto, motori elettrici anteriori e tra motore e cambio, la nuova AMG One offrirà 1.000 cv di potenza, impianto frenante con recupero di energia, ruote con attacco monodado ma anche interni degni di una Stella di ultima generazione con un sistema infotainment molto generoso all'interno del quale girerà l'ultima declinazione di MBUX.
Nelle prossime settimane ne sapremo di più. Prezzo? Oltre i due milioni di euro: ma è solo un dettaglio visto che sono già state tutte vendute.
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https://www.youtube.com/watch?v=ceCefCyLwmI
Folgore in casa Maserati vuol dire elettrico ma anche futuro. Purtroppo, per qualcuno, per fortuna per altri...visto che anche il mitico Tridente sarà costretto ad abbandonare i suoi motori termici per fare posto ad una gamma completamente elettrica entro il 2035. Anno in cui, in Europa, sarà possibile vendere solamente questo tipo di motorizzazione. Poi sarà da vedere se ci saranno o meno deroghe in relazione a questo appuntamento ma è chiaro che una azienda che vuole restare sul mercato anche dopo quell'anno deve già iniziare a virare verso quella direzione ed è chiaro che Maserati, pur mantenendo un piede nel termico con il motore V6 Nettuno ed i 4 cilindri in linea mild-hybrid ha il desiderio di guardare avanti fornendo ai clienti delle soluzioni full-electric che non andranno solamente a investire la gamma di Grecale ma anche quella della sportiva MC-20 e delle GT Granturismo e Spider.
Due vetture completamente rinnovate, nate per dare sfogo allo spirito di Maserati in un'ambito che conosce da 75 anni e che ha scelto di cavalcare con la forza di un termico spettacolare come il V6 v90° biturbo Nettuno, offerto senza alcuna elettrificazioni nelle varianti Modena (490 CV) e Trofeo (550 CV). Potenze interessanti, che segnano una evoluzione quantica rispetto al vecchio V8 4.7 aspirato prodotto in Ferrari (spettacolare), in particolare modo per quanto riguarda la qualità di erogazione che con il turbo diventa decisamente più in linea alle esigenze di una vettura stradale come la GranTurismo. Un modello in grado di passare da 0 a 100 km/h in 3,3 secondi ma che in realtà vede nella variante Folgore il suo modello più prestazionale: l'elettrica, infatti, grazie a 829 CV di picco e 760 CV sempre disponibili tocca 325 km/h di velocità massima e passa da 0 a 100 km/h in appena 2,7 secondi grazie alla potenza ma anche ad un sistema di trazione intgrale virtuale che gestisce la coppia sulle ruote con una frequenza di 10.000 volte al secondo. Questo significa che il controllo di trazione è "maniacale" e che la coppia che si scarica a terra viene tutta utilizzata per generare movimento a fronte di una autonomia comunque interessante: Maserati dichiara infatti 450 km di autonomia con un pieno di energia (fino a 270 kW di potenza assorbita a 800 volt) di 92,5 kWh.
Basata sulla piattaforma Giorgio Sport, che in realtà con la Giorgio di Alfa e di Maserati Grecale condivide pochissime componenti, la nuova Maserati è lunga poco meno di 5 metri ed è sviluppata su un passo di 293 cm che ha permesso di mantenere la configurazione a quattro posti (stretti ma ci sono) in abitacolo oltre che un bagagliaio di 260 litri nella variante elettrica: questo perché parte della batteria invade il vano che nella termica è di 310 litri.
Numeri importanti che portano ovviamente a valori di peso tutt'altro che piuma ma ben gestiti dalla progettazione della scocca in alluminio e dalle sospensioni con ammortizzatori con molla ad aria: un sistema che tiene bilanciato il comportamento dinamico della vettura alla stregua dei due differenti sistemi di trazione integrale che la Granturismo offre; virtuale per la Folgore, meccanico con tanto di ZF8 per le ICE.
In realtà il sistema virtuale di Folgore è basato su una potenza installata di 900 kW, quindi 1200 CV, ma in Maserati ne usano solamente 829 perché batteria ed inverter per il momento offrono "solo" quel valore che comunque è in grado di essere trasferito al 99,9% anche sull'asse posteriore che sfrutta una coppia di motori identici a quello anteriore: questo consente anche di generare fenomeni di torque vectoring che all'anteriore vengono gestiti con i freni. In buona sostanza la vettura rallenta la ruota interna alla curva (o accelera l'esterna) per innescare un momento che spinge la vettura, alla stregua dello sterzo, verso la corda della curva. Ecco perché la Granturismo Folgore riesce ad abbattere i suoi 2260 kg di peso, anche se non è il solo segreto.
Sì perché a differenza della stragrande maggioranza delle elettriche la batteria è disposta a doppia T all'interno del telaio, con una parte dove trova normalmente posto il motore, un'altra nel tunnel centrale ed una terza sotto ai sedili ed al bagagliaio. Tutto entro gli assi delle ruote ma in una posizione più naturale in termini di baricentro a tutto vantaggio della guida, che è completamente diversa rispetto a qualsiasi elettrica guidata sino ad oggi.
Ma quanto costa la Granturismo Folgore? Tra i 230 ed i 235.000 euro. Un prezzo molto elevato ma frutto di un interessante sviluppo tecnologico che ha portato questa Maserati nel futuro anche in termini di interni: oltre ai materiali tecnici anche la tecnologia è notevole e finalmente anche in una Maserati non ci si sente più in un'auto d'epoca...
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https://www.youtube.com/watch?v=ntHJFk5mtpE
Abbiamo intervistato MICHELE CRISCI, Presidente Unrae, per avere il polso della situazione da parte dell'Unione Nazionale Rappresentanti Veicoli Esteri relativamente ad una scenario "auto" che sta per cambiare in modo radicale nel nostro Paese. Non subito, ma le cose cambieranno.
L’ultima news, infatti, indica che l’Italia non permetterà più la commercializzazione di auto endotermiche dal 2035: a dirlo non sono indiscrezioni ma direttamente il Comitato per la Transizione Ecologica, con a capo i ministri Cingolani, Giorgetti e Giovannini. Una vera giravolta, soprattutto se si pensa che gli stessi protagonisti sembravano di parere opposto avendo sostanzialmente rigettato una ventina di giorni fa il pacchetto di proposte europee “Fit for 55” della Commissione che invita gli stati membri a perseguire una riduzione della CO2 del 55% entro il 2030.
Cosa succede in pratica? Per il momento nulla, a parte gli annunci eclatanti, ma c’è un lunghissimo e complesso lavorio che mira a riconciliare le linee guida della Commissione dopo il Cop26, per altro già fortemente criticate da costruttori del calibro di Toyota, che martedì prossimo ha annunciato clamorose dichiarazioni ufficiali di Akio Toyoda in persona, che si era già tolto qualche sassolino dalla scarpa giusto un anno fa). E se Toyoda dice qualcosa, potete star certi che l’intera industria giapponese lo seguirà. E forse anche gli americani.
Il panorama europeo è ancora in via di definizione e gli unici che, per il momento, si sono impegnati ad una scadenza reale, per di più ravvicinata, sono i norvegesi che dichiarano l’esistenza di un accordo fra i partiti di maggioranza per fissare al 2025 il divieto di vendere termiche. Nulla di più facile per un Paese che ha investito enormi risorse economiche pubbliche (derivate dall’essere il Paese europeo che esporta più gas e petrolio dal Mare del Nord) nell’elettrificazione del parco auto e delle reti di ricarica.
In Italia le cose stanno un po’ peggio, e in questo bisogna dare atto ai ministri competenti di voler agire su due fronti: “proteggere” le eccellenze motoristiche italiane e proseguire con gl’incentivi allo sviluppo della ricarica e allo svecchiamento del parco auto, unica ragione vera per cui il mercato delle elettriche e delle plug-in è salito del 28% in un anno. Dove reperire i soldi per il 2022, però, è ancora da decidere.
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https://www.youtube.com/watch?v=mZMnMDdYkIQ
Stefano Domenicali sarà il nuovo CEO della Formula 1: sostituirà l’attuale amministratore delegato della categoria, Chase Carey, prima della fine dell’anno. Per ora non è arrivata ancora nessuna comunicazione ufficiale, ma, stando a quanto riportato da Autosport, i team sarebbero già stati informati del passaggio di consegne, da perfezionare prima del 2021. Domenicali, 55 anni, è l'attuale numero uno di Lamborghini, azienda che guida dal 2016 e in cui è approdato dopo una breve esperienza in Audi.
Ma Domenicali vanta anche un'esperienza di lunghissimo corso in Formula 1 con la Ferrari, azienda con la quale ha cominciato la sua carriera. Il suo rapporto con la Rossa è culminato con la nomina a team principal, carica che ha ricoperto dal 2008 all'aprile del 2014. Domenicali collabora poi attualmente con la FIA, visto è che presidente della commissione monoposto della Federazione. Domenicali risponderà direttamente al presidente della FIA, Jean Todt, e lavorerà a stretto contatto con una sua vecchia conoscenza, Ross Brawn, responsabile sportivo della F1.
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https://www.youtube.com/watch?v=_0Inx89_WdQ
Si è chiusa la stagione 2020 della Formula 1 con un esito quasi scontato, ovvero la vittoria mondiale di Lewis Hamilton. Ma in pista non c'è stato solamente il pilota della Mercedes ma anche altri 19 piloti + Hulkenberg che si sono dati battaglia anche per posizioni di rincalzo. Andiamo alla scoperta dei voti di Giovanni Bregant con Diletta Colombo, Paolo Ciccarone ed Emiliano Perucca Orfei
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https://www.youtube.com/watch?v=QOmrlpnq-aw
L’ITALIA CHE VINCE LE CORSE, la mostra dedicata ai marchi italiani che hanno segnato la storia delle competizioni, sia nel mondo dell’auto che nel mondo delle moto. Realizzata in partnership con MAUTO | Museo Nazionale dell’Automobile e la Collezione Veloce Classic di Londra, l’esposizione farà conoscere al pubblico i più grandi marchi italiani di sempre con i modelli iridati che hanno tagliato il traguardo delle competizioni più importanti. Tra le auto esposte la Fiat F2 (sputafiamme!) la leggerissima (620 kg) Lancia-Ferrari D50 del 1955 che conquistò il mondiale 1956 con Juan Manuel Fangio al volante e la Maserati mod. 26B del 1928, seconda vettura da corsa realizzata dai fratelli Maserati nelle officine di Bologna. Vinse nel 1928 il Campionato Italiano Marche, grazie alle affermazioni di piloti come Ernesto Maserati, Baconin Borzacchini, Ajmo Maggi. Ma non solo…
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https://www.youtube.com/watch?v=VcEJBJk5bBQ