La Prima era spaziale (talvolta detta anche gergalmente corsa allo spazio) è allo stesso tempo un capitolo dell'esplorazione spaziale del Novecento e uno degli aspetti che assunse la guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Le due superpotenze si sfidarono nella rincorsa a sempre maggiori successi spaziali nel lancio di missili, satelliti, nella conquista della Luna e di pianeti del sistema solare, nel periodo compreso all'incirca tra il 1957 e il 1975, cercando di prevalere l'uno sull'altro. ... https://www.youtube.com/watch?v=gOHQZ4z-KPU
Per guerra dei trent'anni s'intende una serie di conflitti armati che dilaniarono l'Europa centrale tra il 1618 e il 1648. Fu una delle guerre più lunghe e distruttive della storia europea. La guerra può essere suddivisa in quattro fasi: boemo-palatina (1618–1625), danese (1625–1629), svedese (1630–1635) e francese (1635–1648). Molti storici riconoscono l'esistenza di un quinto periodo oltre ai quattro canonici: il "periodo italiano" (1628-1631), corrispondente alla guerra di successione di Mantova e del Monferrato.
Iniziata come una guerra tra gli stati protestanti e quelli cattolici nel frammentato Sacro Romano Impero, progressivamente si sviluppò in un conflitto più generale che coinvolse la maggior parte delle grandi potenze europee, perdendo sempre di più la connotazione religiosa e inquadrandosi meglio nella continuazione della rivalità franco-asburgica per l'egemonia sulla scena europea.
La pace di Vestfalia del 1648 pose fine alla cosiddetta guerra dei trent'anni, iniziata nel 1618, e alla guerra degli ottant'anni, tra la Spagna e le Province Unite. Si compone di tre trattati, di cui due firmati a Münster e uno a Osnabrück (ricordati, appunto, come trattato di Münster e trattato di Osnabrück), entrambe città della Vestfalia. La pace venne poi completata con il trattato dei Pirenei, del 1659, che mise fine alle ostilità tra Spagna e Francia.
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https://www.youtube.com/watch?v=2CxA3Idvx8g
La guerra fredda è un periodo che va dalla fine della Seconda guerra mondiale fino alla caduta del muro di Berlino.
Quindi dal 1945 al 1989. Non si tratta di una guerra combattuta realmente con le armi ma di una forte tensione politica e militare che ha segnato la storia del Novecento per oltre quarant’anni.
Il termine guerra fredda è stato coniato dal famoso scrittore, George Orwell, che tra l’altro ha scritto il famoso romanzo distopico 1984. Nel 1947 lo scrittore Walter Lippman lo sceglie come titolo di un suo libro, the Cold War. L’espressione guerra fredda diventa subito di uso comune: indica la contrapposizione dei due blocchi internazionali orientale e occidentale. Da una parte abbiamo l’Occidente, dall’altra il Mondo Comunista. Gli Stati Uniti d’America, gli alleati della Nato da una parte, l’Unione Sovietica, gli alleati del patto di Varsavia e i paesi socialisti dall’altra.
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In una maligna notte, mentre prostrato e affaticato cercavo rifugio in alcuni libri strambi d’una scienza antica, sentii un colpo leggero alla porta. La mia testa era chinata, gli occhi sonnolenti, e quel colpetto lieve mi distolse da quello stato di torpore. «Qualcuno che è venuto a trovarmi". Il mio non fu che un mormorio, poi non dissi più nulla. Ricordo perfettamente. Era un tetro Dicembre, e le braci ormai quasi spente, proiettavano un’ombra inquietante e traballante sul pavimento. Aspettavo il mattino con ansia. Speravo che i miei vecchi libri mi distogliessero dal pensiero fisso e dalla sofferenza atroce per la perdita della mia Eleonora, che nessuno, dico nessuno, avrebbe più fatto tornare al mondo. Ma niente. Non c’era sollievo al mio dolore. I mormorii malinconici delle tende di seta rossa, mi spaventavano e mi procuravano un’angoscia mai provata prima. Mi sembravano oscuri presagi, ombre inquietanti che all’improvviso avevano aumentato i battiti del mio cuore. Cercai di convincere me stesso che quello che sentivo era un suono che proveniva da questo mondo.
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Superato Minosse, Dante si ritrova in un luogo buio, dove soffia incessante una terribile bufera che trascina i dannati e li sbatte da un lato all'altro del Cerchio. Quando questi spiriti giungono davanti a una «rovina», emettono grida e lamenti e bestemmiano Dio. Dante capisce immediatamente che si tratta dei lussuriosi, i quali volano per l'aria formando una larga schiera simile agli stornelli quando volano in cielo. Dante vede poi un'altra schiera di anime, che volano formando una lunga linea simile a delle gru in volo. Chiede spiegazioni a Virgilio e il poeta latino indica al discepolo i nomi di alcuni dannati, che sono tutti lussuriosi morti violentemente: tra questi ci sono Semiramide, Didone, Cleopatra, Elena (moglie di Menelao), Achille, Paride, Tristano, in compagnia di più di mille altre anime. Dopo aver sentito tutti questi nomi, Dante è colpito da profonda angoscia e per poco non si smarrisce.
se sei interessato al dialetto mantovano e all'INFERNO:
https://www.amazon.it/Linf%C3%A8ran-interpretazione-dialetto-mantovano-dellinferno/dp/1653999497/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=inf%C3%A8ran&qid=1638462558&sr=8-1
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https://www.youtube.com/watch?v=aPTi6AXYt58
La vita di Luigi Pirandello è l' «involontario soggiorno sulla terra» di un «figlio del caos», come egli stesso, scherzando, amava definirsi.
Nasce infatti Luigi Pirandello il 28 giugno 1867 nella villa detta Caos nei pressi di Girgenti (oggi Agrigento). La famiglia, di tradizione garibaldina e antiborbonica, è proprietaria di alcune zolfare. Dopo gli studi liceali compiuti a Palermo, rientra nel 1886 a Girgenti, dove affianca per breve tempo il padre nella conduzione di una miniera di zolfo e si fidanza con una cugina (rompendo in seguito il fidanzamento). Si iscrive prima all'università di Palermo, poi passa alla Facoltà di Lettere dell'università di Roma, ma a causa di un contrasto con il preside, il latinista Onorato Occioni, si trasferisce all'università di Bonn, dove nel 1891 si laurea in Filologia romanza con una tesi dialettologica. Intanto ha già esordito come poeta con Mal giocondo (1889) e con Pasqua di Gea (1891), raccolta che dedica a Jenny Schulz-Lander, di cui a Bonn si è innamorato.
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https://www.youtube.com/watch?v=ho5NIr4Ovgc
Una distopìa, o anche anti-utopia, contro-utopia, utopia negativa o cacotopia, è una descrizione o rappresentazione di una realtà immaginaria del futuro, ma prevedibile sulla base di tendenze del presente percepite come altamente negative, dove viene presagita un'esperienza di vita indesiderabile o spaventosa. Direzionandosi in contrapposizione ad un'utopia, una distopia viene tipicamente prefigurata come l'appartenenza ad un'ipotetica società o ad un'ipotetico mondo, nei quali alcune espressioni sociali e politiche, o alcune condizioni ambientali e tecnologiche, opprimenti o pericolose, sono state portate al loro limite estremo
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https://www.youtube.com/watch?v=MqApU0gEwlc
Il termine distopia è composto dai termini del greco antico "δυς-" (dys) = "cattivo", un prefisso inseparabile che aggiunge il concetto assolutamente negativo di contrarietà, difficoltà, dubbiezza, rafforzando nella parola a cui è unito il significato di "cattivo", e "τόπος" (topos) = "luogo". Il termine cacotopia è formato dall'aggettivo greco "κακός" (cacòs) = "cattivo" e "τόπος" (topos) = "luogo". Gli altri sinonimi sono formati "ἀντί" (anti) = "contro" oppure "ψευδής" (pseudes) = "falso" unite al termine "utopia" a sua volta formato da "οὐ" (u) = "non" e "τόπος" (topos) = "luogo" e significa "non-luogo", cioè un luogo che non esiste, da intendersi con l'accezione di "luogo ideale".
Secondo l'Oxford English Dictionary, il termine fu coniato nel 1868 dal filosofo John Stuart Mill, che si serviva anche di un sinonimo coniato da Jeremy Bentham nel 1818, cacotopìa. Entrambe le parole si basano sul termine utopìa, inteso come il luogo dove tutto è come dovrebbe essere. Distopia è quindi l'esatto opposto, cioè un luogo del tutto spiacevole e indesiderabile. Spesso la differenza fra utopìa e distopìa dipende dal punto di vista dell'autore dell'opera. I testi distopici appaiono come opere di avvertimento, o satire, che mostrano le tendenze negative attuali svilupparsi sino a raggiungere dimensioni apocalittiche. Dunque la distopia descrive pericoli percepiti nella società attuale ma collocati in un contesto distante nel tempo e nello spazio, come nelle opere fantascientifiche di H. G. Wells.
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https://www.youtube.com/watch?v=uzX8sjKcHKs
Nei campi di concentramento nazisti, venne effettuata sperimentazione umana usando come cavie i deportati. Tali esperimenti sono stati ritenuti crudeli, al pari di quelli operati nello stesso periodo dall'Unità 731 dell'esercito giapponese, e per questo medici e amministratori coinvolti furono condannati per crimini contro l'umanità in alcuni Processi secondari di Norimberga. I fini dichiarati erano in molti casi quello di verificare la resistenza umana in condizioni estreme o di sperimentare degli antinfiammatori, ma in alcuni casi i fini non sono riconducibili ad altro che alla perversione del personale medico. Di seguito alcuni esempi tra gli esperimenti condotti con maggiore frequenza.
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https://www.youtube.com/watch?v=jn_V7hGWocs
Il drago è una creatura mitico-leggendaria dai tratti solitamente serpentini o comunque affini ai rettili, ed è presente nell'immaginario collettivo di tutte le culture, in quelle occidentali come essere malefico portatore di morte e distruzione, in quella orientale come creatura portatrice di fortuna e bontà.
Il termine deriva dal latino draco (nominativo), draconis (genitivo), a sua volta proveniente dal greco δράκων (drakon), con l'omologo significato di serpente. L'etimologia del termine è stata spesso discussa: connesso col verbo δέρκεσθαι (dèrkesthai) "guardare", "che guarda lontano", probabilmente in connessione ai poteri legati allo sguardo di queste bestie o alla loro presunta vista acutissima. Nel sanscrito e nell'indiano antico: dragh-ayami, allungare.
Fra gli animali realmente esistenti, a volte vengono chiamati "draghi" alcuni sauri, come il varano di Komodo (o drago di Komodo, Varanus komodoensis), il drago barbuto (Pogona vitticeps), il drago d'acqua (Physignathus cocincinus), il drago volante (Draco), e il drago marino comune.
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https://www.youtube.com/watch?v=5sXvQDCKV7Q