La favola filmica di “Marcellino Pane e Vino”. Un film che é rimasto nei cuori di tanta gente, ma perché? Perché ogni volta che lo rivediamo ci lascia un magone incommensurabile? Questo film ha dei significati simbolici a dir poco impressionanti. Sospetto che sia in odore Rosicruciano.Mi piacerebbe questa sera parlarvene e condividerne gli studi effettuati da me medesimo. https://youtu.be/ykZwh9Jh-Kc

“Uno sciopero mondiale contro la guerra”. A chiederlo in un intervento durante la trasmissione “PiazzaPulita” in onda su LA7 sono Barbara Alberti, scrittrice e giornalista e Ginevra Bompiani, scrittrice ed editrice. “Ci rivolgiamo a chi ha milioni di contatti con il mondo, a un movimento, una rete, un hacker che abbia a cuore la nostra sopravvivenza e la disfatta di chi la sta mettendo in pericolo” dicono le portavoce dell’iniziativa. Fanno riferimento al secolo di guerre che ci siamo da poco lasciati alle spalle, ai 50 milioni di morti che “sembravano aver fatto rinsavire il mondo”. Parlano dei genocidi che anche dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale sono continuati e fanno riferimento all’attualità: “l’avanzata inarrestabile della Nato; l’invasione russa dell’Ucraina; l’atroce attacco di Hamas e la risposta inumana di Israele; il martirio infinito delle genti di Gaza”. Parlano della “gente mitragliata mentre va a prendere la farina”, immagini che vediamo ormai ogni giorno, e di quanto dovrebbe essere umano e spontaneo identificarsi . A cosa serve uno sciopero mondiale contro la guerra? Poi il senso del loro appello: “Per un giorno incrociamo le braccia. Per un giorno non si produce e non si consuma. Se anche il 20 per cento aderisse, anche solo per qualche ora, produrremmo un danno economico come dieci guerre. Così il mondo si accorgerà che esistiamo: noi che vogliamo la pace, perché la pace è vita. Certo, ogni sciopero ha un costo. Ma niente costa come la guerra. Come questa guerra. Tra quei “noi” che vogliono la pace ci sono i primi firmatari, oltre Alberti e Bompiani, nomi noti della cultura, dell’arte, dello spettacolo, da Lidia Ravera a David Riondino, Vauro, Margherita Buy, Gianni Dessì, Massimiliano Fuksas e Virginia Raffaele. Chi vuole la pace può contribuire firmando l’appello Se “nessuno ci vuole salvi. Tutti ci vogliono armati”, se davvero c’è fame di guerra e la propaganda bellicista vuole farci credere che “armandoci ci difenderemo”, è tempo di fare qualcosa, di essere corresponsabili nel dichiararsi “contro la guerra” sostenendo chi propone soluzioni. Se vuoi sottoscrivere l’Appello, vai al link go.byoblu.com/NoGuerra https://www.byoblu.com/2024/03/16/sciopero-mondiale-contro-guerra-firma-lappello/