Soylent Green Anno 2200: La Terra e? irrimediabilmente inquinata e sovrappopolata. La natura non esiste più e il clima è torrido. Le stagioni si sono ridotte a una perenne estate con oltre 40 Cº di temperatura. New York è un formicaio di 40 milioni di abitanti pressati in fatiscenti condomini, il dominio tecnologico e il consumismo sono tramontati perché gli oggetti che hanno prodotto stanno cadendo a pezzi, per mancanza di ricambi; manca spesso la corrente elettrica; cibo e acqua sono razionati.
I poveri vivono dentro automobili e dormono sulle scale dei palazzi. Un prete fa beneficenza alla povera gente mettendo loro a disposizione uno spazio dove dormire per terra in chiesa. Nei quartieri ricchi la situazione è migliore, c'è l'aria condizionata, l'acqua corrente, la televisione a circuito chiuso, un maggiordomo di palazzo. Le donne più giovani e belle fanno parte della "dotazione" dell'appartamento. Solo i benestanti possono permettersi una spesa di cibo normale come un gambo di sedano, qualche mela, un pomodoro, mentre la carne, molto rara, è venduta a prezzi proibitivi.
Proprio il cibo è il problema maggiore dell'umanità. L'unica risorsa diffusa rimasta è il Soylent, gallette nutritive di vari colori. La pubblicità afferma che il plancton è la materia prima del Soylent verde, l'ultimo prodotto della ditta Soylent, destinato a diventare il principale alimento della popolazione con l'inaridirsi della terra. Allo scopo di alleviare il problema della sovrappopolazione il governo ha da tempo legalizzato il suicidio assistito: a questo scopo sono stati creati i Templi, luoghi dove la gente può recarsi a morire in un ambiente confortevole.
Thorn è un poliziotto non integerrimo ma dedito al suo lavoro. Vive con l'anziano Solomon Roth (Sol), uno specialista nelle ricerche in biblioteche e archivi. Sol vive nel quartiere povero ed è abbastanza vecchio da ricordare com'era il mondo prima che l'inquinamento lo devastasse.
Il nuovo sistema totalitario contemporaneo si è perfezionato.
Superati i meccanismi coercitivi, adotta ormai con efficacia metodi di "convinzione", rinchiudendo l'uomo in una gabbia dorata di consumismo ed informazione pilotata: il Lager del XXI secolo.
Non piango per me stessa. Piango per te. Dicono che enormi bestie vagassero in questo mondo, grandi come montagne. Ma di loro sono rimaste solo ossa in resina. Il tempo logora perfino la più potente delle creature. Guarda cosa ha fatto a te.
Un giorno tu perirai. Giacerai nella terra con il resto della tua specie. I tuoi sogni? Dimenticati. I tuoi errori? Cancellati. Le tue ossa diventeranno sabbia. E proprio su quella sabbia un nuovo dio sorgerà, uno che non morirà mai. Questo posto non appartiene a te o a chi è venuto prima. Appartiene a qualcuno che deve ancora venire.